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domenica 11 agosto 2019

OBEY

Frank Shepard Fairey (Charleston, 15 febbraio 1970) è un artista e illustratore statunitense. È uno dei più noti esponenti della street-art. È anche noto come OBEY.
Figlio di un medico e di un’agente immobiliare, Fairey cresce nella Carolina del Sud, compie studi artistici e nel 1988 si diploma presso l’Accademia d’arte. Nel 1989 idea e realizza l’iniziativa André the Giant Has a Posse; dissemina i muri della città con degli adesivi (stickers) che riproducono il volto del lottatore di wrestling André the Giant, gli stessi sono stati poi replicati da altri artisti in altre città. Lo stesso Fairey ha poi spiegato che non vi era nessun significato particolare nella scelta del soggetto, il senso della campagna era quello di produrre un fenomeno mediatico e di far riflettere i cittadini sul proprio rapporto con l’ambiente urbano.

The Gigant

Mr. OBEY ,così conosciuto ormai in tutto il mondo, ha voluto con questo gesto, questa performance trasmettere un forte messaggio, quello della possibilità di manovrare le persone a proprio piacimento.
Il fatto che da un gesto così banale sia sorto un così grande successo deve essere subito preso ad esame. Le persone che l’artista ha voluto così invogliare a riflettere su ciò che li circonda, hanno prima criticato il fenomeno poi accettato ed infine reso moda.
Frank Shepard nasce come writer per poi affondare pienamente i piedi nella street art. E’ molto interessante osservare come nella sua semplicità i suoi ritratti di tipo grafico siano estremamente esagerati nei contrasti forti e innaturali dei colori, negli sfondi piatti e nelle pose spesso statiche e che creano diverse sensazioni in base allo scopo del manifesto, basti guardare il progetto Giant con un viso semplice e stilizzato ma nel contempo forte e ammonitore. Diverso invece ciò che si nota nel manifesto si Obama che con viso fiero e forte chiama gli americani alla speranza.


La Sticker Art

La sticker art è di Shepard perchè cosi la considera il suo pubblico, che le attribuisce infinite sfumature di significato. Sin dai primi stickers incollati in città, l’artista si rende conto del potere dell’adesivo come strumento per diffondere un’idea. Le reazioni al suo Andrè gli insegnano che il significato viene fuori da solo. E’ stata la vita delle metropoli a spiegargli che, di fatto, non ha senso teorizzare dato che la pratica porta con sé tutti i suoi significati. Bisogna soltanto offrire al pubblico i giusti stimoli, soprattutto visivi. Ciò che conta per Shepard è l’espressione, dunque il linguaggio. La parola è una delle forme di comunicazione, percezione condivisa. L’immagine ha lo stesso potere, anzi di più. E’ universale come la musica. Il linguaggio ha cambiato il mondo una volta, la stampa lo ha trasformato di nuovo, ogni medium inventato ha apposto le sue regole, rinnegando il ruolo di specchio per farsi invece motore reale, determinante.
Le aziende dominano i singoli perché dominano i mezzi di comunicazione. E’ un fatto, Shepard ha dimostrato il contrario. I singoli possono dominare le aziende perché hanno dalla loro il “medium” della strada, di muro in muro, di sticker in sticker. Il mezzo è il messaggio? E sia. La risposta per Shepard è il muro, vero “medium” di dissenso.

OBEY-obbedire

Quella di Shepard è POPaganda e regala il potere di ideare. Non c’è persona che non conosca Shepard, è ovunque. Non impone un messaggio al suo mezzo ma impone il suo mezzo come messaggio. OBEY è cresciuto in una società che gli ha insegnato come muoversi tra le immagini, senza in fondo spiegargliene il senso. Lo ha portato ad obbedire, senza che se ne accorgesse. Poi è arrivato il Gigante, anche nel mondo di Shepard, e gli ha aperto gli occhi. Ogni adesivo, chiede al suo pubblico di obbedire. OBEY.





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