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mercoledì 17 marzo 2021

QUALI SONO LE “CATEGORIE” PIÙ INFLUENTI NEL MONDO STREETWEAR ?

 IL MONDO NBA E IL PANORAMA MUSICALE RAP/HIP-HOP SE LA GIOCANO ALLA PARI ! 

Lo testimonia l’arrivo dei giocatori NBA prima delle partite! Una vera e propria “sfilata” verso gli spogliatoi .... dove ogni giocatore viene “immortalato” con differenti outfit che uniscono lo stile street con l’alta moda.







Mente nel panorama musicale americano e italiano ci sono molti cantanti che dettano legge nel campo dello STREETWEAR !!!

Vedi i vari : TRAVIS SCOTT, TYGA, ASAP ROCKY, KANYE WEST ... passando per l’Italia con i vari SFERA EBBASTA, LA D.P.G. , GUE PEQUEGNO .. ecc ecc 


Sta entrando anche molto prepotentemente il mondo del FOOD legato alla moda ! Vedi la collaborazione tra TRAVIS SCOTT e MC DONALD’S ! 

un mix perfetto tra CIBO-MUSICA-FASHION 



Il SUSHI viene sostituito dalle varie : 

POKE BOWL - FRENCH TOAST - BUGER 


sempre parlando de PANORAMA STREETWEAR ... la figura del “BLOGGER” sta pian piano scomparendo per dare spazio a vari “settori” sopraelencati.

Resta comunque un buon “influente” nel campo dell’alta moda o per la parte più “commerciale” 


lunedì 19 agosto 2019

The North Face - Outpump

The North Face, marchio di abbigliamento tecnico per la montagna che è sempre stato molto in voga anche al di fuori di questo ambiente. Il brand penso lo conosciate tutti, perciò abbiamo deciso di raccontarvi un po’ tutta la storia dietro il Nuptse o il Mountain Light che continuate a bramare ardentemente.
Le origini:
Ironicamente tutto ha inizio nel 1966 su una spiaggia a San Francisco, dalle menti di Douglas Tompkins e sua moglie, due appassionati di climbing che decisero di far diventare la loro passione un business, aprendo uno store di equipaggiamento tecnico. Il nome scelto è North Face, ovvero la parte più difficile da scalare di una montagnanell’emisfero boreale.
Questa prima fase dura 2 anni, nel 1968 avviene la grande trasformazione, lo store abbandona la San Francisco Bay per passare nella fervida e attivissima zona di Berkeley e diventare ufficialmente The North Face, il brand che conosciamo oggi.
Le prime sponsorizzazioni portano il brand ai confini del mondo, accompagnando spedizioni nei luoghi più reconditi del pianeta. Una tradizione ancora viva per il brand, la quale sì, è un marchio di punta nello streetwear, ma soprattutto nell’abbigliamento tecnico.
Anni ’80: Neon, Splendore e Tecnologia
Negli anni ’80 il brand crebbe in popolarità e perciò oltre all’equipaggiamento specifico per il climbing vennero aggiunte la sezione Skiing e la sezione Camping.
Proprio in questi anni nasce uno dei design più rappresentativi del brand, ovvero la Mountain Jacket, creata nel 1985, la quale rivoluziona il settore per via della tecnologia elevatissima e il design accattivante, caratterizzato da colori neon, molto in voga in quegli anni.
Nel 1988 The North Face crea l’Expedition System, top di gamma del brand in quanto a resistenza e durabilità. Scommetto sicuramente che ne abbiate visto qualcuno a cifre folli in giro per il web.
La Expedition Jacket nell’edizione Antarctica Expedition
Anni 90 – ’00: Declino e rinascita
Alla fine degli anni ’80, The North Face era l’unico brand in grado di fornire tutto l’equipaggiamento necessario agli esploratori di ogni ambiente naturale, dalle tende al vestiario.
Questa crescita esponenziale portò però il brand a fare il passo più lungo della gamba, scegliendo di gestire internamente il processo di produzione e di conseguenza mandando il sistema di distribuzione in tilt, per via della difficoltà nell’evadere gli ordini. Questo fatto, unito alla nascita di nuovi brand concorrenti, uno su tutti Patagonia portò The North Facea navigare in cattive acque  e a varie problematiche finanziarie.
Come far risorgere un brand che ha fatto della qualità il suo marchio di fabbrica? Semplice, puntando sullo streetwear. Nei primi anni 2000 The North Face iniziò la produzione di abbigliamento adatto anche all’uso quotidiano e iniziò la sua risalita. Se per gli anni 80 il modello di punta era stata la Mountain Jacket, per questa fase storica molto si deve al Nuptse, che iniziò ad essere indossato anche nel mondo dell’entertainment.

Un Nuptse 600 di circa metò anni ’90

Anni’00-oggi: Hype Climbing
The North Face ci aveva visto lungo scegliendo di buttarsi sullo streetwear, le vendite aumentarono esponenzialmente e il brand tornò a navigare in acque più tranquille, ritagliandosi la sua fetta (anche abbastanza ampia, per via appunto dell’esperienza acquisita negli anni) di mercato.
In questo periodo, il marchio non perse il treno delle collaborazioni, una delle più importanti e storiche è quella con Supreme.
La collaborazione con Supreme nacque anche grazie alla volontà di James Jebbia, il quale ha sempre cercato di fornire agli appassionati ma soprattutto agli skaters abiti adatti ad ogni occasione e condizione climatica; ecco quindi che nel 2007 vede la luce la prima collaborazione tra questi due colossi. Queste partnership consistono in una semplice, ma mai banale, rivisitazione da parte di Supreme di alcuni modelli classici di The North Facecon il tocco finale delle etichette in co-branding. Fin da subito le varie collezioni sono state apprezzate dal pubblico ed alcuni pezzi sono diventati delle vere e proprie icone e oggetti del desiderio da parte di molti.

Tra tutte le collezioni abbiamo scelto la nostra top 3:
Primavera/estate 2014: Vede la luce un vero e proprio “holy grail”, per la prima volta viene utilizzato come modello di partenza l’Expedition coach jacket con cappuccio removibile. Il più bello tra le quattro colorways uscite è senza dubbio è il “map printed“.


Autunno/inverno 2011: è la volta dei Nuptse in versione “leopard” in tre colorways, giallo (il più apprezato), verde e grigio.



Primavera/estate 2008: esce il “Summit jacket” raffigurante la  Public Library di New York a Midtown in versione day & night. Una vera “perla” che al giorno d’oggi è possibile trovare solo a prezzi stellari.

A distanza di 40 anni, The North Face riesce a smentire il famoso proverbio che dice di non tenere il piede in due scarpe, questo grazie alla perfetta sincronia tra tecnologie innovative e design molto gradevoli. E voi utilizzate il brand USA? Fateci sapere i vostri pezzi preferiti nei commenti!

domenica 11 agosto 2019

OBEY

Frank Shepard Fairey (Charleston, 15 febbraio 1970) è un artista e illustratore statunitense. È uno dei più noti esponenti della street-art. È anche noto come OBEY.
Figlio di un medico e di un’agente immobiliare, Fairey cresce nella Carolina del Sud, compie studi artistici e nel 1988 si diploma presso l’Accademia d’arte. Nel 1989 idea e realizza l’iniziativa André the Giant Has a Posse; dissemina i muri della città con degli adesivi (stickers) che riproducono il volto del lottatore di wrestling André the Giant, gli stessi sono stati poi replicati da altri artisti in altre città. Lo stesso Fairey ha poi spiegato che non vi era nessun significato particolare nella scelta del soggetto, il senso della campagna era quello di produrre un fenomeno mediatico e di far riflettere i cittadini sul proprio rapporto con l’ambiente urbano.

The Gigant

Mr. OBEY ,così conosciuto ormai in tutto il mondo, ha voluto con questo gesto, questa performance trasmettere un forte messaggio, quello della possibilità di manovrare le persone a proprio piacimento.
Il fatto che da un gesto così banale sia sorto un così grande successo deve essere subito preso ad esame. Le persone che l’artista ha voluto così invogliare a riflettere su ciò che li circonda, hanno prima criticato il fenomeno poi accettato ed infine reso moda.
Frank Shepard nasce come writer per poi affondare pienamente i piedi nella street art. E’ molto interessante osservare come nella sua semplicità i suoi ritratti di tipo grafico siano estremamente esagerati nei contrasti forti e innaturali dei colori, negli sfondi piatti e nelle pose spesso statiche e che creano diverse sensazioni in base allo scopo del manifesto, basti guardare il progetto Giant con un viso semplice e stilizzato ma nel contempo forte e ammonitore. Diverso invece ciò che si nota nel manifesto si Obama che con viso fiero e forte chiama gli americani alla speranza.


La Sticker Art

La sticker art è di Shepard perchè cosi la considera il suo pubblico, che le attribuisce infinite sfumature di significato. Sin dai primi stickers incollati in città, l’artista si rende conto del potere dell’adesivo come strumento per diffondere un’idea. Le reazioni al suo Andrè gli insegnano che il significato viene fuori da solo. E’ stata la vita delle metropoli a spiegargli che, di fatto, non ha senso teorizzare dato che la pratica porta con sé tutti i suoi significati. Bisogna soltanto offrire al pubblico i giusti stimoli, soprattutto visivi. Ciò che conta per Shepard è l’espressione, dunque il linguaggio. La parola è una delle forme di comunicazione, percezione condivisa. L’immagine ha lo stesso potere, anzi di più. E’ universale come la musica. Il linguaggio ha cambiato il mondo una volta, la stampa lo ha trasformato di nuovo, ogni medium inventato ha apposto le sue regole, rinnegando il ruolo di specchio per farsi invece motore reale, determinante.
Le aziende dominano i singoli perché dominano i mezzi di comunicazione. E’ un fatto, Shepard ha dimostrato il contrario. I singoli possono dominare le aziende perché hanno dalla loro il “medium” della strada, di muro in muro, di sticker in sticker. Il mezzo è il messaggio? E sia. La risposta per Shepard è il muro, vero “medium” di dissenso.

OBEY-obbedire

Quella di Shepard è POPaganda e regala il potere di ideare. Non c’è persona che non conosca Shepard, è ovunque. Non impone un messaggio al suo mezzo ma impone il suo mezzo come messaggio. OBEY è cresciuto in una società che gli ha insegnato come muoversi tra le immagini, senza in fondo spiegargliene il senso. Lo ha portato ad obbedire, senza che se ne accorgesse. Poi è arrivato il Gigante, anche nel mondo di Shepard, e gli ha aperto gli occhi. Ogni adesivo, chiede al suo pubblico di obbedire. OBEY.





giovedì 8 agosto 2019

LOFT CONCEPT STORE





Niente è più come ieri, le domande sono cambiate, le risposte di conseguenza. La moda non si sottrae e la proposta si moltiplica arricchendosi di idee e concetti. Il modo di fare shopping si trasforma: il negozio diventa una galleria d’arte dove si entra per acquistare ma anche per farsi conquistare dal bello che ci circonda.

Nel mondo della moda nulla è casuale, niente nasce all’improvviso, senza ricerca, senza l’audacia di un’imprenditoria che crede nel progetto e che lavora per crescere, migliorare, sempre in linea con i gusti del cliente, spesso anticipandone le richieste.


Loft, un fashion store che fin da subito mette in evidenza caratteristiche nuove, in rottura rispetto al passato. Loft diventa rapidamente un punto di riferimento per i giovani, per i quali la moda ha connotati prevalentemente legati a sport e streetwear, caratteri decisi, orientati su modelli limited.
Brand internazionali e di ricerca, sneakers all'avanguardia e accessori ....
CARHARTT WIP
STUSSY
VANS 
ADIDAS
OBEY
THE NORTH FACE
PATAGONIA
LIFE SUX
U.P.W.W.
RIPNDIP
THRASHER
CHINATOWN MARKET
OCTOPUS
HOKA
EDWIN
LEVIS
KAPPA
PUMA
HERSHEL

IUTER

BUTTER
and many moore ...... 

LOFT Piazza IV Novembre, 1
San Donà di Piave VE ITALY 
TEL. 0421 331984